EcotesT ANALISI DELLA VALIDITÀ DI UN TRATTAMENTO BIOLOGICO CON IMPIANTO PILOTA TIPO SBR (SEQUENTIAL BATCH REACTOR) I trattamenti di tipo biologico si sono sempre di più affermati negli ultimi anni, superando paure e diffidenze dovute alla loro temuta sensibilità a prodotti di varia origine nocivi per la sopravvivenza dei batteri. In realtà le colonie batteriche hanno dimostrato una capacità di adattamento ai più vari tipi di acque di scarico che ha lasciato stupiti anche i più ottimisti del settore. Certo un giudizio sicuro sulle possibilità di trattamento biologico e sui suoi rendimenti non può prescindere da approfondite prove ed analisi di laboratorio e nei limiti del possibile da una sperimentazione pilota. Al di là di una ricerca teorica sul trattamento di un singolo prodotto più o meno biodegradabile, infatti, una sperimentazione pilota applicata giorno per giorno ai reflui effettivi è capace di dare la massima garanzia di riproducibilità del trattamento in un impianto a scala reale. Con l’impianto pilota si cerca di solito di costruire un piccolo impianto progettato per le caratteristiche dell’acqua da trattare e per una portata molto ridotta. La elasticità di adeguamento alle reali possibilità di trattamento è ottenuta con la variazione della portata o della fornitura di aria. I volumi scelti sono comunque limitanti nella possibilità di variare le caratteristiche dell’impianto per ogni sua sezione. Con l’utilizzo di un pilota di tipo SBR i volumi scelti per l’impianto non sono limitanti della sperimentazione, in quanto le varie fasi sono successive nel tempo e la loro durata è naturalmente modificabile. E’ possibile quindi realizzare la sperimentazione in un unico serbatoio, quindi in una struttura semplice, realizzando di seguito le varie fasi di trattamento con durate via via modificate al fine di ottenere i valori limite necessari alla progettazione dell’impianto a scala reale. Con una completa strumentazione, costituita da pHmetro, Redox e Ossigeno disciolto, è inoltre possibile visualizzare l’andamento delle varie fasi di trattamento. I dati raccolti permettono di determinare parametri di ordine generale che, trattandosi di carichi ammissibili, possono essere utilizzati nella progettazione a scala reale sia di un SBR che di un impianto in linea tradizionale o di altri tipi di processo. La sperimentazione si estende facilmente dal trattamento della frazione carboniosa al trattamento di azoto e fosforo. Si tratta solo di attrezzare il serbatoio pilota, oltre che con diffusori di aria, con un sistema di agitazione in fase anossica. Le informazioni raccolte saranno complete registrando in continuo i valori degli strumenti e realizzando la loro visualizzazione in grafici. Sugli stessi potranno essere riportate le analisi effettuate sui campionamenti. I valori troveranno riscontro e ragione nell’andamento dei parametri di processo. Uno studio di questo genere, indispensabile per la progettazione di un trattamento biologico su acque industriali, si presta però anche, data la sua semplicità e flessibilità, all’esame di problemi su impianti esistenti e come supporto alla gestione di impianti biologici in generale. |